All’inizio degli anni 50, il Ministero italiano della Difesa indice un bando per la fornitura di veicoli ispirati alle Jeep Willis, i fuoristrada lasciati in eredità all'Esercito dopo la seconda guerra mondiale, con lo scopo di realizzare un nuovo "Autoveicolo da Ricognizione", da cui la sigla militare "AR".
I due principali costruttori italiani, Fiat e Alfa Romeo, presentano nel 1951 la loro proposta. La scelta ricadde su Fiat con la sua “AR51” per i minor costi di manutenzione rispetto all'Alfa Romeo con la 1900 M.
La AR51 era equipaggiata con un motore a benzina da 1900cc depotenziato a 53 CV per renderlo più robusto e affidabile, cambio a 4 marce con riduttore, trazione posteriore con possibilità di inviare parte della coppia motrice alle ruote anteriori, dopo aver inserito le marce ridotte.
Il successo fu enorme, furono subito prodotte diverse configurazioni di passo e abitacolo, una nuova motorizzazione Diesel e migliorie varie che portarono infine alla nascita del nuovo modello AR59.
Il veicolo resta in produzione per oltre ventidue anni e viene realizzato in oltre 40mila esemplari fino al 1974, anno in cui Fiat presenta la Nuova Campagnola, altra rivoluzionaria vettura da cui scaturirà invece la versione militare AR76.