Introdotto da Same nel lontano 1961, il Samecar Agricolo fu un capolavoro futuristico e funzionale per l'epoca, un precursore delle moderne macchine porta attrezzi.
Nasceva dalla driveline del Same Puledro, con un motore Same DA 1152/35 a 2 cilindri raffreddato ad aria, supportato da longheroni che svolgevano il ruolo di telaio.
La sua caratteristica distintiva era un pianale di carico da 20 quintali, ribaltabile lateralmente e posteriormente, addirittura rimovibile per l'aratura.
Nonostante le sue innovative caratteristiche, gli agricoltori italiani dell'epoca accolsero il Samecar con una certa riserva, trovandolo scomodo in aratura e non essenziale per il trasporto, dato che già possedevano attrezzi carrellati in azienda.
Same, di fronte a questa reazione, prese la decisione di interrompere la produzione nel 1965, ma continuò a sviluppare la versione industriale di maggiore potenza.
Nonostante la sua breve apparizione, il Samecar Agricolo rimane un affascinante capitolo nell'evoluzione delle macchine agricole italiane.